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  • Sigiryia, Sri Lanka

Dopo un’immersione nella bariera corallina di Pigeon Island vi porto sulla roccia di origine vulcanica di Sigiriya dove si racconta la meraviglia di un tempo passato.

Per chi visita lo Sri Lanka, Sigiriya è quasi una tappa obbligatoria proprio per la sua importanza storica.

Si tratta di un sito archeologico risalente al 477-495 d.C. quando il re Kasyapa vi fece costruire il suo palazzo in cima ad una roccia di origine vulcanicha che si erge nel bel mezzo della pianura dominando tutto il panorama circostante. Oggi è uno degli otto siti dichiarati Patrimonio dell’umanità in Sri Lanka e da alcuni viene definita l’ottava meraviglia del mondo.

Le leggende di Sigiryia

La sua storia ha due versioni entrambe molto affascinanti. La prima racconta di Kasyapa che uccide il padre murandolo vivo per poter accedere al trono che sarebbe altrimenti spettato al fratello Mullagam, figlio della vera regina. Mullagam scappa allora in India, dove organizza un esercito per tornare a riprendersi il regno. Kasyapa, conscio delle intenzioni del fratello, fa costruire il palazzo a Sigiryia ma non sfugge al suo destino e quando il suo stesso esercito lo abbandona si taglia la gola e muore.

La seconda versione racconta le storie di un Palazzo di Piacere dove Kasyapa si intratteneva con le sue concubine fino a quando una di queste lo avvelenò. L’unico punto che hanno entrambe le storie in comune è la sua conversione in un monastero poco dopo ed è proprio questo il motivo per cui delle 500 rappresentazioni di donne sui muri della caverne, ne sono rimaste ben poco, rimosse per non disturbare la meditazione dei monaci.

Quanto costa visitare Sigiriya

Come ogni posto turisticamente riconosciuto, “la corsa al turista” è una cosa che non può mancare. Appena arrivata a Sigiriya, prima ancora di scendere dal tuk-tuk una guida locale mi ha avvicinata proponendo i suoi servizi per un tour. Il prezzo che mi spara è folle: 3.000,00 rupie (quasi 20,00 euro), non ci provo nemmeno a contrattare e per quanto mi farebbe piacere aver qualcuno che mi racconta la storia di questo posto meraviglioso, mi sembra molto ingiusto pagarlo così tanto. Non tanto per i 20,00 euro, ma per rispetto a chi svolge lavori più umili e che quelle 3.000,00 rupie le guadagna dopo una settimana di duro lavoro.

Il biglietto d’ingresso costa 4.500,00 rupie (circa 29,00 euro) ma decisamente il luogo le vale tutte. Appena entrata scopro che ogni diversa area è accompagnata da un cartello in inglese che racconta di che cosa si tratta e seppur di sicuro una guida sia meglio, non mi sento persa.

Sigiriya: cosa vedere

Preparatevi ad aprire gli occhi e il cuore alla natura che si integra e si sposa con le tradizioni e le culture dello Sri Lanka.

Tra affreschi, fontane, rocce, piscine, scalini scolpiti nella roccia ed un’immensa foresta a circondare questa pietra maestosa nel mezzo del nulla: pura bellezza.

In giro fra le fontane e le scimmie

Il giro inizia con una visita ai giardini con le loro fontane e gli ingegnosi meccanismi idrici che consentono tutt’oggi alle fontane di esser alimentate costantemente delle sorgenti sotterranee. La simmetria e la perfezione di questa parte è quasi impressionante, così come lo è il suo stato di conservazione.

Continuando si arriva alla parte asimmetrica dei giardini ai piedi della prima scalinata che conduce alla cima: qui grandi vasche realizzate rispettando la morfologia del luogo sono quasi intatte e animate dal volo di uccelli o dai movimenti lenti delle tartarughe. Qui inizia anche la vera e propria parte esplorativa: ci sono, infatti, grotte e sentieri che ben pochi turisti si avventurano a scoprire ma che sono aperti e dove potersi sentire un piccolo avventuriero.

Una piccola difficoltà si porrà sul vostro cammini a Sigiriya: 1200 gradini per raggiungere la vetta!

Inizia la salita e compaiono le prime scimmie: di certo non potevano mancare le scimmie!

La dura roccia eredità di un vulcano eroso

Durante la prima salita è possibile deviare di poco per andar a vedere i disegni sulla roccia di affascinanti fanciulle, ma che sono così perfettamente conservati nelle forme e nei colori da poter sembrare un’opera recente.
Ricominciamo a salite e la vista sulla piccola scala a chiocciola in metallo è decisamente suggestiva, così come caldamente sconsigliata a chi soffre di vertigini: praticamente a strapiombo e con la sensazione di non esser esattamente la cosa più sicura del mondo. Mentre si sale si possono vedere enormi nidi di vespe appesi alla roccia, si dice fossero le guardiane del Palazzo e ancora oggi sono lì, chissà quante migliaia di generazioni dopo.
Al mezzanino troviamo la famosa scala con le zampe di leone, si pensa che nei tempi che furono ci fosse anche la testa ma che in seguito cadde e non venne mai più ricostruita. Sono decisamente suggestive, così come lo è pensare agli artisti che piano piano le hanno scolpite nella dura roccia granitica.

Un ultimo sforzo e siamo sulla cima: questa volta le scale sono miste, un po’ in pietra e un po’ in metallo, quello che non cambia è il loro esser a picco così non è raro incontrare persone aggrappate con tutte le loro forze alla corda agganciata alla parete intente a trascinarsi verso il palazzo. Ovviamente nemmeno qui le scimmie mancano.

Racconti di un Palazzo in rovina

Da su la vista è mozzafiato: 360° di foresta tutto intorno con gli occhi che si perdono verso l’infinito. Le rovine del Palazzo ci raccontano di un re e del suo amore per le donne, per le feste e per le vasche da bagno con vista sul mondo (possiamo forse dargli torto?).

È bellissimo muoversi tra queste mura e cercare di immaginare la vita allora: lo sfarzo dei tessuti, la bellezza degli affreschi, il potere di un uomo in grado di pensare e far costruire tutto questo. Il via vai dei turisti è continuo e far una foto libera da sconosciuti è quasi un’impresa, ma questo è il prezzo della bellezza e della cultura.

Ci allontaniamo per sederci un attimo alle grotte dove le guardie passavano la notte per controllare la zona e da lì la vista si apre su un’enorme pozza d’acqua dove due elefanti stanno placidamente riposando e qualche bufalo si sta abbeverando prima di tornar a nascondersi nella foresta.

Capisco perfettamente perché Sigiriya è stato inserito nel patrimonio mondiale dell’Unesco, è davvero una meraviglia.

  • voto 5/5

  • la meraviglia del tempo passato

  • le guide che si propongono a prezzi stratosferici

Sigiryia è una tappa quasi obbligata, non fermarti solo nelle meravigliose spiagge del sud: fai il piccolo sforzo di staccarti e vedrai che la natura del nord ti ripagherà. Poi raccontami com’è andata…