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  • Kochi, India – Kathmandu, Nepal

  • 4 gradi di separazione

Il volo per il Nepal da Kochi è stato mediamente lungo calcolando lo scalo a Delhi (dove mi sono trovata a correre come una pazza per poi arrivar al gate e scoprire che era stato ritardato di un’ora) ma tutto sommato piacevole. Ad adesso, nella mia personale classifica delle compagnie aeree, Air Skilanka vince per le divise delle hostess e AirIndia per il cibo.

Ho un posto corridoio e quindi niente vista per me, non vedo l’ora di scendere dall’aereo per godere del paesaggio sulle montagne… peccato che una volta arrivata sulla pista mi rendo conto che non ci sono! Si vedono chiaramente le colline che fanno da corona a Kathmandu ma delle vette innevate nemmeno l’ombra: tutto è avvolto da una leggera nebbiolina che cancella completamente qualsiasi cosa non sia nelle immediate vicinanze. Pazienza, ho due settimane per vederle e ora è giunto il momento di affrontare la burocrazia, fare il visto ed uscire dall’aeroporto, pronta per una nuova avventura!

Già nella grande hall dove si preparano i documenti necessari per l’immigrazione, incontro una folta comitiva di monaci tibetani con le loro tuniche arancioni e cappellino da baseball e comincio a sentire già la pace e tranquillità che ci si aspetta dal Nepal; la cosa importante è non distogliere mai lo sguardo da loro o la frenesia dei cinesi impazziti che corrono da un lato all’altro potrebbe rovinare tutto.

Per entrare in Nepal è necessario compilare il foglietto di immigrazione classico con i nostri dati e l’indirizzo di dove andremo a stare, un secondo documento per la richiesta del visto su cui applicare una fototessera (ricordatevi di portarla con voi se deciderete di visitare il Nepal) e la ricevuta del pagamento di 25,00 euro (se come me vi fermerete fino ad un massimo di 15 giorni) che vi verrà consegnata dopo che avrete saldato il vostro debito con lo Stato.

L’aeroporto di Kathmandu al lato degli arrivi assomiglia più alla palestra di una grande scuola: soffitti alti, gente, tanta gente che si muove in ordine sparso, spingendo ed infilandosi ovunque pur di passare per prima. Recupero lo zaino e sono pronta a scoprire che ne sarà di me. Ieri sera, infatti, mi ha scritto il ragazzo da cui sarei dovuta rimanere qualche giorno dicendomi che andrà fuori città e che verrà qualcuno a prendermi con in mano un cartello con il mio nome ma non ho idea di dove andrò e starò. Vedremo, mal che vada prenderò un taxi e troverò un hotel.

Esco e proprio quando stavo per perder la speranza un signore sulla settantina con i capelli bianchi e un grande sorriso mi viene in contro con in mano un foglio con scritto “Nicoletta”: non posso che essere io! Continuo a non sapere e non capire dove andrò e cosa ne sarà di me ma salgo sulla sua Mercedes quasi d’epoca e partiamo.

Dopo il traffico indiano, nulla mi può colpire più e così avanziamo nella città alta e polverosa senza indugio. Il primo impatto è proprio questo: case alte, case per metà crollate a causa del terremoto che ha colpito forte qualche anno fa e sabbia, sabbia ovunque. Arriviamo in un hotel nel Thamel, il quartiere dei souvenir e dello shopping per noi ospiti, il mio nuovo amico mi saluta e mi viene chiesto di aspettare nella hall e in tutto questo non ho ancora idea chi o cosa ma così faccio.

Poco dopo arrivano due uomini Raj e Pradeep, mi fanno accomodare e mi chiedono quali siano i miei programmi e iniziamo a chiacchierare. Scopro così che sarà Raj a prendersi cura di me, che la notte sarò ospite dell’hotel ma che il giorno dopo potrò trasferirmi a casa sua con la sua famiglia. Ha un’agenzia di servizi turistici, la Adventure Mission Nepal Treks & Expedition, e chi meglio di lui può consigliarmi cosa fare e dove andare? In più Pradeep un paio di giorni dopo sarebbe partito per Pokhara con una coppia di turisti cileni e così ci diamo appuntamento lì per andar a vedere l’alba.

La famiglia di Raj è meravigliosa e sua moglie di una dolcezza infinita, nonché una cuoca pazzesca e la vera regina del tea, altro che: mai bevuto un Masala Tea più buono! Le due bimbe sono intelligenti, curiose e davvero simpatiche. Mi accolgono come una di famiglia e mi sento davvero a casa, da che era tutto incerto, mi sono ritrovata nella miglior famiglia in cui potessi capitare.

Kathmandu è la capitale del Nepal, qualche anno fa ha subito un gravissimo terremoto che ha messo in ginocchio il Paese abbattendo molte delle strutture più importanti della città. Tu ci sei stato? Come ti è sembrata?