• Tempo di lettura 3′

  • Bangkok, Thailandia – Balangan, Bali

  • 1 grado di separazione

A Balangan c’è Vittorio ad aspettarmi: amico conosciuto in Sri Lanka. Questa cosa di ritrovare lungo la strada amici incontrati poco prima mi piace da impazzire, è come se dei piccoli cerchi si chiudessero di volta in volta. Era già successo con Jim e Gay, conosciuti in India alla Rickshaw Challenge e ritrovati in Sri Lanka, ora lui e tra qualche giorno ci sarà anche Rudi.

Proprio Vittorio mi introduce alla vita in motorino dell’isola: non essendoci autobus tutti si muovono con mezzi propri causando un traffico degno di Milano, talvolta perfino di Roma, dove chi è in scooter, comunque, se la passa un po’ meglio. Le strade, soprattutto le secondarie e le scorciatoie, sono un disastro di buchi e ciottoli che guardo molto indecisa cercando di capire come avrei mai potuto muovermi per conto mio una volta salutato il mio amico.

A due passi da Balangan ci sono diversi spot famosi tra i surfisti: Uluwatu, Deam Land sono solo due di queste e anche per chi, come me, la tavola la usa solo per stirare (raramente) può godere del paesaggio di scogliere che si tuffano in mare, grotte che si scoprono con la bassa marea, spiagge di diversi colori e bei giovani torniti dall’acqua di mare rigorosamente a petto nudo.

Un must per Uluwatu è si Single Fin che con le sue terrazze su due livelli domina il mare, le onde e le acrobazie dei surfisti in acqua. Con Vittorio ci fermiamo per una birretta fresca e ci perdiamo a seguire le onde e chi le cavalca: alle volte il mare può avere un effetto davvero ipnotico. La domenica sera qui c’è una festa dove si radunano tutti i surfisti della zona e a cui mi hanno caldamente consigliato di portar un paio d’occhi di ricambio visto che i miei si sarebbero probabilmente persi in tanta bellezza.

Molto bello è il tempio di Uluwatu, costruito a strapiombo sul mare con le sue statue induiste di dei e demoni inserito all’interno di un giardino ricco di piante e fiori. Siamo lì per il tramonto, in tempo per vedere i colori del cielo ma in ritardo per godere dello spettacolo tradizionale che ogni sera fanno nella piccola arena.

Dopo il tempio per cena ci siamo diretti a Jimbaran dove il mercato del pesce da il meglio di sè durante il giorno ma siamo comunque riusciti a portarci via un bel tonno e quattro gamberoni con le chele blu (mica l’avevo mai visto uno blu!) che ci siamo fatti cucinare nel vicino ristorante. Tutto intorno ci sono diversi ristoranti di pesce ma volete metter l’emozione di saltare tra pozze di acqua di mare puzzolente, schivare gli uomini armati di grandi cesti pieni di pesci e conquistarti la cena. Un po’ come nell’era preistorica, più o meno.

Saluto il mio amico a Kuta dopo due giorni di relax e lavoro tra spiaggia e bar con il wifi e meravigliosi succhi di frutta fresca, pronta a prepararmi per la mia sfida con il motorino. Ci sarà da ridere.

Balangan è decisamente una tappa imperdibile a Bali per un po’ di sano relax e, che surfiate o meno, andar ad ammirare il mare ed alcune delle onde più lunghe che io abbia mai visto! Ci sei stato?