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  • Banyumala Falls, Bali

Da Ubud prendo il mio motorino e mi dirigo a nord direzione Bedugul per andare a vedere le cascate e la vegetazione diversa della montagna, calcolando male l’abbigliamento da portar con me. Ok che sono più a nord, ok che sono più in alto ma mai mi sarei aspettata di congelare così.

La mia idea è quella di prendere le stradine tra i campi e fermarmi a dormire in qualche paesino per poi continuare il viaggio il giorno seguente ma non avevo calcolato che al di là delle città più grandi non esistono hotel, guest house o home stay.

Per dirla tutto un uomo che mi ha visto un po’ persa mi ha detto che potevo dormire a casa sua ma mica mi dava abbastanza fiducia da accettare ed il resort dell’amico di un amico è decisamente fuori budget per me e non posso nemmeno sperare in uno sconto perchè nemmeno lui c’è. Non ho altra scelta che affrontare il freddo e continuare alla volta di Bedugul.

Il tempo passa, la notte avanza e la strada continua a salire e scendere tra le colline in modo terribilmente ripido tra curve a gomito estremamente pericolose ma con una vista sul paesaggio sottostante davvero mozzafiato, soprattutto con i colori del tramonto. Non voglio guidare la notte, ma non ho scelta e trovo finalmente una guest house che è completamente buio: 10,00 euro a notte con colazione in una piccola stanza umida ma va bene, ho dormito in posti ben peggiori.

Ho preso un freddo tremendo e nel dubbio mangio un piatto di riso saltato del vicino ristorante, prendo un’aspirina e vado dritta a letto, anche la doccia “calda” in  realtà è troppo fredda per darmi ristoro. La mattina dopo alle 6:30 il genio del bungalow acconto a me decide bene di accendere il motorino e lasciarlo lì così per un tempo che a me sembra infinito, quando finalmente se ne va e mi riaddormento arriva il genio 2 con musica da rave a tutto volume e piazza proprio fuori dalla mia finestra. Non c’è speranza. Questa scena si ripropone almeno quattro volte finchè alle 10:00 mollo il colpo e esco pronta a ripartire.

Botanic Garden di Bedugul

n realtà appena dietro alla Guest House c’è il Giardino Botanico, così risparmio il costo del parcheggio andando a piedi e mi faccio una bella passeggiata dovendo ammettere che purtroppo non è la stagione migliore: le orchidee fiorite sono ben poche, il giardino delle rose praticamente inesistente. Soddisfazione, invece, la danno gli enormi alberi e la foresta di bamboo.

Ogni tanto basta guardare verso l’alto per rendersi conto di quanto non siamo altro che un puntino nell’universo.

Cascata a Bali: Banyumala

Risalgo in sella al mio motorino e mi dirigo alle cascate di Banyumala che sono a un’oretta di motorino.

All’imbocco della strada la situazione non mi sembra delle più rosee: buche ovunque, tanti sassi e tanta sabbia tanto che non sono mica convinta che sia una buona idea quella di scendere in motorino. Va bene che sto viaggiando ormai da quattro giorni, ma non esageriamo! Fermo una coppia di ragazzi che arrivavano dalla strada per chiedere loro notizie della qualità della strada e mi rispondono “vai tranquilla” e così io faccio.

Peccato che non ho calcolato il loro esser locali e probabilmente abituati a viaggiare su terreni così.

Piano piano, piedi praticamente pronti ad ancorarsi a terra al primo problema (anche se non sono sicura sia esattamente una buona idea) scendo per una strada che mi sembra infinita anche se probabilmente non era altro che un paio di chilometri. Tornare indietro ormai sembrava impossibile e dovevo andare fino in fondo pensando che tanto non poteva andare peggio di così. Invece si, poteva andare peggio di così e lo scopro una volta fatta l’ultima discesa dopo il parcheggio per le macchine delle cascate.

Una leggerezza in effetti ma ne ho abbastanza e abbandono il motorino al lato della strada sicura che tanto non sarebbero passati in molti di là. Pago l’entrata e comincio a scender alle cascate con addosso l’ansia del ritorno sia per la strada che per la notte che sarebbe presto scesa, che per il freddo che avrei patito di nuovo. Con questo spirito vi lascio immaginare come posso essermi goduta le cascate. Se non basta l’aria condizionata dei primi giorni e la corsa in motorino del giorno prima si erano fatte sentire sul mio povero corpo che ormai accusava i primi segnali dell’influenza. Insomma, il tempo di fare due foto e due video e torno al mio motorino, come la peggiore delle turiste.

In scooter a Bali: un’avventura

Indosso il casco e guardo la ripidissima salita che mi si scaglia davanti, come ho fatto a infilarmi in questa situazione? Spingo lo scooter indietro abbastanza da prender la rincorsa e penso quello che di solito mi aiuta a prender coraggio: “se altri ce la fanno, ce la farò anch’io!”. Sono così in pendenza che se sposto il sedere un pelo più indietro secondo me capotto la moto, ma opto per non sfidare la gravità, stringo il volante e accellero, che il mio angelo custode si svegli che c’è bisogno di lui, qui, adesso.

Una volta in cima mi sento quasi invincibile, chi mi ferma adesso? Beh, mi basta sollevar lo sguardo sul resto della strada per sentirmi meno convinta quasi all’istante: andare in salita forse è meno traumatico della discesa. Forse. Non ne sono mica tanto sicura! Fatto sta che ci metto una vita a raggiungere la strada principale e non mi sembra quasi possibile esser sopravvissuta senza il minimo incidente. Peccato che nel frattempo stesse iniziando a far buio e mancava ancora un’ora per tornare a Bedugul.

Canggu, arrivo!

Arrivo che sono uno straccio: il naso che cola, il corpo che trama, gli occhi lacrimanti. Non ho nessuna intenzione di rischiare di esser svegliata all’alba come il giorno prima così cerco un’altra guest house e per lo stesso prezzo. In effetti non è stato semplice ma un’oste si è messa una mano sul cuore vedendomi così a pezzi offrendomi una stanza con acqua calda a un prezzo di favore. Doccia, zuppa, aspirina e a letto, sono quasi sicura di avere la febbre ma proprio non posso, devo ripartire la mattina dopo.

Mi sveglio che sto meglio ma di sicuro non vale la pena sfidare il mio povero corpo oltre così mi dirigo direttamente a Canggiu, la sera arriverà Vittoria e finalmente conoscerò la mia nuova amica di tastiera. Mi ha contattata dopo un’intervista in radio e da allora ci sentiamo ogni giorno: la adoro e non vedo l’ora di abbracciarla per davvero.

  • voto 4/5

  • il giardino botanico

  • la condizione delle strade

Una delle destinazioni più sottovalutate ma non per questo meno belle dell’isola di Bali. Ci sei stato? Com’è andata?