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  • Hong Kong – Singapore

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Quello che si dice di Singapore, del suo essere una città costosa è mediamente vero, come vero è che ci sono un sacco di cose gratuite che si possono fare e vedere. La pioggia ha rovinato parecchi dei miei piani ma qualcosa sono riuscita a farlo.

La cosa più intelligente che potessi fare appena arrivata è stato andare all’ufficio informazioni di Orchan Road: personale preparatissimo e gentilissimo, un grande monitor dove scoprire tutte le attività che la città offre e selezionare quelle di nostro interesse, sulla base di queste vengono creati itinerari personalizzati stampati su una mappa della città. Tutto questo gratis!

Little India a Singapore

Mappa alla mano sono pronta ad affrontare la città: prima tappa little India. Che poi dopo aver passato tanto tempo in India non è che avesse proprio tanto senso: le stesse identiche cose, gli stessi cibi, le stesse attività solo a prezzi paurosamente maggiori. Il tempo di raggiungerla e inizia a diluviare fortissimo. Mi fermo in un ristorante e ordino da mangiare ma mentre aspetto che arrivi il roti al formaggio comincio a sentirmi male, non mi sono ancora ripresa dall’influenza leggera presa a Bali e voglio solo tornar nella mia capsula. Non so bene come raggiungo la metro correndo di tettoia in tettoia per non infradiciarmi e rischiando di peggiorare le situazione. Il tempo che arrivo alla navicella, prendo un’aspirina e mi metto a dormire, perdendo così una giornata.

Quartiere mussulmano a Singapore

Il giorno dopo il mio compagno di pasti notturni conosciuto in ostello acconsente ad accompagnarmi il pomeriggio a passeggiare in un parco appena fuori città, mentre per pranzo viene a prendermi Attilio, un amico di un amico di Milano. Questo ragazzo si è preso cura delle mie esperienze culinarie portandomi in un ottimo ristorante italiano vicino alla moschea nel quartiere mussulmano e la sera dopo a cena alla Latteria, dove ho mangiato una burrata così buona che non ci volevo credere (nonostante la modica cifra di 28,00 euro rimanga davvero eccessiva secondo me).

In tanti dicono che bisognerebbe mangiare locale e non italiano e lo faccio sempre ma il piacere dei sapori di casa è qualcosa di  meraviglioso: dopo tanto tempo lontano il sapore delle tagliatelle al ragù diventa più inteso, il piacere di un cucchiaio di tiramisù più profondo e non vedo nessuno motivo per privarmene.

MacRitchie Reservoir Park a Singapore

La giornata scorre liscia e dopo circa 40 minuti di autobus arriviamo a MacRitchie Reservoir Park per la nostra passeggiata tra alberi enormi, scimmie e un piccolo cinghiale. Il mio nuovo amico non aveva mai visto una scimmia e vedere il suo entusiasmo mi ha ricordato quanto lo ero anch’io la prima volta, peccato che ora mi sia passato e mi faccio sopraffare dall’ansia che mi si lancino addosso per rubarmi il cellulare.

Gardens By The Bay

Rientriamo che è quasi il tramonto e ci avviamo a Gardens By The Bay per assistere allo spettacolo di luci e al di là del paesaggio pazzesco della città che si specchia nel mare, vale la distanza per raggiungerlo. Arriviamo che il primo era da poco iniziato e lo guardiamo da in piedi e da lontano, completamente a bocca aperta per tanta bellezza. Ci sono delle grandi strutture che ricordano degli alberi simili a quelli che avevamo a Expo che a sulle note di Star Wars si accendono e spengono in mille colori.

Quando le luci si spengono siamo così allucinati che andiamo a prendere un hamburger al volo per stenderci poi in terra proprio sotto e godere di tanta bellezza nella sua massima espressione. Wow. Una delle cose create dall’uomo che mi ha emozionato di più da quando sono partita: non c’è niente da fare, l’arte di smuove le budelle dentro e non puoi far altro che abbassar le mani e lasciarti travolgere inerme.

La stanchezza comincia a farci sentire e per quanto volessi andare a ber qualcosa su un roof top rientro nella mia capsula per piombare, di nuovo, in un sonno profondo degno di Biancaneve.

Singapore e il quartiere cinese

Il giorno successivo sempre Attilio mi accompagna nel quartiere cinese e la sensazione è la stessa di quello indiano, la copia costosa di un posto già visto. Ma proprio lì vicino si trova la Latteria e va vale la passeggiata. Dopo cena il mio amico rientra mentre io vado a godermi il mio roof top da Altidude (leggi di più di quest’esperienza qui) prima di rientrar a piedi e respirare per l’ultima notte l’aria di Singapore.

Purtroppo non ho avuto il tempo di far tutto quello che avrei dovuto bloccata un po’ dall’influenza e un po’ dalla pioggia, ma le cose da vedere assolutamente gratuitamente sono moltissime e per scegliere le più adatte a voi, prendetevi il tempo per visitare l’ufficio turistico.

Singapore è davvero una città meravigliosa, molto viva, intensa ed un bel mix di culture diverse che vivono in armonia. Tu ci sei stato? Che te ne è sembrato?