donna con tacchi alti

Oggi ho deciso di metter delle scarpe con un po’ di tacco, un vestitino di cotone sopra il ginocchio e un filo di rossetto rosso: sono a Las Vegas, ci sta. 

Ieri sono stata a un pool party e le ragazze erano più truccate di quanto faccia nelle mie serate migliori della movida milanese: ciglia finte, unghie laccate lunghissime, alcune hanno addirittura la messimpiega e tutto il corpo ricoperto da paillettes dorate. Sessioni intere di selfie che nemmeno per il calendario Pirelli, poi c’é chi twerka mentre le schizzano addosso bottiglie intere di champagne, chi si impegna in mosse sexy e chi cerca solo di buttar giù più alcol possibile. In realtà ci sono anche quelli che semplicemente ballano e godono della musica ma sono decisamente molto meno interessanti da osservare. Da su, so che fareste lo stesso.

Comunque, oggi sono da Starbucks del Rio, l’hotel dove si tengono le World Series di Poker, che mi mangio un panino: non ho mangiato tutto il giorno e ho bisogno di energia o azzanno qualcuno.

Un ragazzo mi bussa sulla spalla e senza dire nulla mi fa segno di andar con lui con una faccia a metà tra l’ammiccante e l’eccitato mordendo si un labbro. “Ma chi cavolo é questo?!” penso mentre ancora sorpresa gli lancio un secco “no”. Ancora una volta mi fa segno di seguirlo con la testa mentre smetto di guardarlo e continuo a mangiare il mio panino per quanto la fame mi sia passata, sono proprio nauseata. Con la coda dell’occhio vedo che rimane lí ancora un attimo prima di uscire dal mio campo visivo e ho quasi paura a girarmi per vedere se effettivamente se ne fosse andato. Mi sento male, mi sento mortificata e umiliata del mio essere donna.

In tutto l’hotel ballerine e dealer gironzolano con le chiappe al vento alla ricerca di qualche mancia abbondante ma io ho solo un vestitino a pois e le labbra colorate, com’é possibile che sia stata scambiata per una di loro? O forse é il mio semplice esser una donna da sola che dice che ho anch’io un prezzo per il quale sarei disposta a cedere?

Non so se la colpa di tutto questo sia più di noi donne o degli uomini. Sono confusa. In effetti la percentuale di ragazze qui dentro che avrebbero accettato l’invito é più alta di quella che lo rifiuterebbe ma come puoi non leggere nel mio addentare un panino qualcosa in più rispetto al solo desiderio di cibo? Perché di fronte alla mia faccia perplessa non ti sei tirato indietro ma al contrario hai insistito? Non ti é proprio passato per la testa non potesse interessarmi, che non faceva differenza il prezzo che saresti stato disposto a pagare? Può davvero oggi, nel 2017, una gonna e un rossetto far di me una prostituta?

Mi viene in mente la prima sera qui, quando un ragazzo con cui mi sono fermata mangiare un panino (si, mangio sempre) senza motivo ha tirato fuori il portafogli e controllato quanti soldi avesse facendo ben attenzione nel metter sotto al mio naso il fascio di biglietti da 100$.

Ripenso quando a Milano uscii con un ragazzo che dopo pochi minuti già mi spiegava come avrebbe potuto far aggiustare le mie rughe di espressione dal suo chirurgo. Solo poi mi spiegó che alle donne di solito piace sentirsi dire così “significa che posso permettermi di prendermi cura della loro bellezza…”. Grazie al caz**, posso dirlo?

Sembra che il valore di una persona sia sempre più spesso legato ai soldi, che l’uomo per “corteggiare” faccia un po’ come il pavone aprendo ben visibile la coda di banconote che possiede. Sembra che a noi ragazze vada bene così, al punto da esser pronte a far inghiottire al nostro corpo quantitativi di plastica senza senso per puntare ai pavoni più grandi entrando così in un circolo vizioso che ci farà sentire sempre imperfette.

Ho 31 anni e tutto quello che ho me lo sono guadagnata con sudore, sacrifici e fatica. Certo che sarebbe più bello dormire nella suite di un cinque stelle anziché nei piccoli bed & breakfast pulciosi dove finisco ogni tanto, certo che se potessi viaggiare in prima classe non arriverei ogni volta con la schiena a pezzi e gli occhi segnati, certo che poter andar a farmi massaggiare e aver qualcuno che si prende cura del mio corpo sarebbe più piacevole che aver a che fare con le cerette a freddo che mi porto in borsa ma volete metter come ci si sente a non dover niente a nessuno? Come mi sono sentita quando mi sono potuta permettere di impacchettare la mia vita e partire per il giro del mondo forte delle mie stesse gambe? Come mi sentirò quando finalmente amerò di nuovo un uomo per la persona che é e non per il portafogli che possiede? E come spero si sentirà anche lui. 

Non sempre esser una donna è piacevole, ci sono momenti il cui ti fanno sentire quasi umiliata o mortificata per questo e non è giusto. A te è mai successo? Raccontacelo nei commenti se ti va.