Quando si viaggia si ha sempre poco tempo per adattarsi al luogo in cui si è. Ascoltare i consigli degli amici ti fa entrare subito nel mood del Paese.

Ecco i primi cinque consigli per adattarsi al Cile in poco tempo.

La parlata

La prima cosa con cui ti scontri quando arrivi in Cile è la parlata: non tutti sanno l’inglese ed il loro spagnolo non è quello a cui si è abituati. Singolare o plurale? Si mangiano tutte le finali delle parole quindi solo il tuo intuito può salvarti.

Per non sentirti estromesso dalla conversazione sappi che “cachài?” significa “capito?” (dall’inglese to catch) e “huevón” o “weon” è un modo per dire “amico” (o in senso dispregiativo “coglione”).

Il denaro

Sarai spiazzato quando ti faranno il conto in Lukas: 1000 pesos cileni per loro sono una Luka.

Cibo di strada

In città o in spiaggia trovi molti venditori ambulanti. Ti consiglio di provare: empanadas de mariscos (frutti di mare) o de queso (formaggio), completos (hot dog da farcire con maionese, pomodori, avocado e una pioggia di salse), mote con huesillos (un mangia e bevi tipico) e kuche (torta di origine austriaca).

Santiago del Cile

Ci sono molte cose da vedere nella capitale ma tre sono imperdibili per capirne lo spirito.

Plaza de Armas nel weekend e in estate raccoglie molti artisti di strada, compresi famosi comici.

Al Mercato Centrale si vive l’atmosfera ed il caos cileno e si possono assaggiare molti piatti tipici.

Il Cimitero Generale, un museo all’aria aperta, fra le altre cose contiene un memoriale dedicato ai Desaparecidos e alle vittime politiche del regime.

Influenze europee in Cile

Oltre agli spagnoli anche tedeschi e olandesi hanno invaso il Cile, quindi non stupirti se trovi cileni ricci o con gli occhi azzurri.

Dopo le varie invasioni e lotte (XVI secolo in poi) le popolazioni autoctone si sono spostate sempre più in territori difficili da raggiungere come le Ande e l’estremo Sud dove piccole comunità vivono ancora mantenendo le antiche regole di convivenza e rispetto per la natura.

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