Oggi sono capitata sul profilo Instagram di un ragazzo per cui avevo completamente perso la testa: é ormai un anno che non sento la sua voce, che non chiacchieriamo, due anni che non ci vediamo.

A lui penso ancora ogni tanto con quel sapore amaro del rifiuto. Che fossimo agli antipodi era stato evidente fin dal primo sguardo: lui nel suo vestito firmato ed io con i saldali comprati in un suq in Marocco. Quanto rise del mio essermene fregata dei tacchi o della borsa firmata, come mi guardava affascinato mentre gli raccontavo che avrei fatto il giro del mondo per raccoglierne i colori.

Probabilmente quello che per me era curiosità, per lui era incompatibilità: lui tipo da modella est europea che con me non ha nulla in comune se non il 37 di piede, io da viaggiatore coraggioso e intraprendente. Forse.

Avevo amato il suo ascoltarmi con la mano appoggiata al viso che sfiorava appena le labbra, la sua gentilezza verso tutti, il suo sguardo fiero e deciso. Un amore che forse era diventato più una cosa simile all’ossessione di dimostrare che avevo qualcosa da dare anche a lui che con i suoi soldi poteva comprare tutto o quasi.

Il risultato sono state serate sotto un portone che rimaneva chiuso, chiamate mai risposte, messaggi nel vuoto. Più lui scappava più volevo poterlo amare, piú volevo amarlo più lui scappava: un circolo vizioso ed estenuante per entrambi. Incredibile come due sole serate possano mandarti in tilt se lasci il cuore volare, la mente immaginare e i polmoni inebriarti del suo profumo intenso di uomo.

Questa mattina mi sono chiesta come stesse e ho cercato il suo profilo sbirciando un attimo solo nella sua vita. Lei ancora c’é e si baciano, bellissimi entrambi.
Vedo che sono andati in viaggio e capisco quanto questa ragazza significhi per lui, ricordo quando mi diceva che non aveva alcuna intenzione di partire con una donna: di cosa avrebbero parlato? Si sarebbe annoiato a morte così tanto tempo con la stessa persona, secondo lui. Non resisto e vado a sbirciare il profilo di questa ragazza.

Una foto attira la mia attenzione più delle sue lunghe gambe magre: una torta di compleanno, petali di rosa sul pavimento, candele e mazzi enormi di rose. Forse lui é stato l’uomo più freddo che io abbia mai conosciuto e ora vedo questo stesso uomo creare magia per il suo amore. Quindi forse non sono le persone in sé ad avere una natura definita e netta ma sono il risultato di chi gli sta accanto. Ci ho provato così tanto da rendere quel muro di gomma, duro cemento e invece di vederlo cadere si é fatto sempre più alto, sempre più spesso.

Lei é il perfetto ritratto di quello che lui mi ha sempre detto di desiderare e forse i cliché esistono proprio per essere consolidati. Come potevo pensare di esser più forte di un luogo comune? Per quanto il mio orgoglio debba piegarsi, sono profondamente felice di vedere che lui ora ama ed é amato. Mi da in qualche modo la speranza che tutti, anche le pietre più dure, possano tornare in morbida lava.

Lo stesso uomo che mi lasciava ad aspettarlo per giorni ora da tutto sé stesso nel più romantico dei ritratti e mi dimostra così che sapeva cosa avrebbe dovuto fare se avesse voluto farmi felice, semplicemente non lo faceva per pigrizia o mancanza d’interesse o forse entrambe le cose. Semplicemente non ero io la persona per cui farlo.

Non mi accontenterò più di nulla di meno del tutto: della magia che una persona crea per dimostrare tutto il suo amore, delle attenzioni che ti fanno sentire speciale, dimenticare la stanchezza e far di tutto per cinque minuti insieme. Ognuno ha un suo modo, ma questo modo ci deve essere e queste mancanze non possono sempre esser scusate da problemi, lavoro o stress. Se ci tieni di vede: cavolo, i petali di rosa!

Caro te,
sei stato una sfida, un brivido, una lacrima, un bacio sulla fronte, una ruota di pensieri, una bugia, una voglia infinita di mostrarti la bellezza dell’amore. Alla fine tu l’hai trovato e questo é l’importante. Grazie per avermi insegnato che non esiste persona che se ci tiene non sposta il mondo, se lo hai fatto tu per lei allora tutti possono.

Per ogni pensieri ne nascono altri cento, altri mille. Qui ho raccolto i miei ma se ti va di condividere i tuoi puoi farlo qui sotto. Ti chiedo solo la cortesia di essere sempre e comunque gentile, qualsiasi sia il messaggio che vuoi lasciare.