Secondo appuntamento con il punto della situazione per tener traccia del divenire di mancanze, scoperte e sensazioni. Il tempo scorre in modo molto strano e se non scrivo, sono sicura che finisco col dimenticare.

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Di cosa puoi far a meno?

Posso far a meno di cambiare di outfit ogni giorno: quando stavo in Italia avevo la sensazione che se per due giorni mi fossi vestita nello stesso modo mi avrebbero guardata tutti con sdegno. Qui ammetto che quella sensazione non ce l’ho più e avendo con me nello zaino solo due paia di pantaloni, visto il freddo o ben poca scelta in ogni caso.

Ho scoperto che posso (quasi) far a meno di forchetta e coltello, qui si mangia tutto con le bacchette ormai da un po’ e una volta che riesci a mangiarci i noddle (spaghetti grossi come i nostri bucatini o forse anche di più) in brodo, sei pronto per il titolo di Master in Chopsticks. Non è ancora esattamente il mio caso, ma ci siamo quasi.

Cosa non ti manca?

L’orologio e il calendario: è ormai ufficiale che sto vivendo fuori dal tempo. I numeri dei giorni li devo tener sotto controllo per forza per via di biglietti aerei, d’autobus e treni prenotati in anticipo ma che questi poi siano lunedì piuttosto che venerdì, mi è abbastanza indifferente. Ogni giorno è uguale e diverso insieme.

Cosa ti manca?

Mi manca il cibo che per quanto in Cina Tobia mi abbia portato a mangiare in ristoranti pazzeschi e anche qui in Giappone si mangia davvero bene, niente batte la polenta con il tonco e lo strudel della mamma. Ancora nove mesi, solo nove mesi…

Mi manca la musica! Spotify in Italia è la mia fonte principale ma in nessun altro posto sono riuscita ad accedervi, così mi affido a YouTube ma non è la stessa cosa e non sempre posso usare così tanti dati.

Cosa ho imparato?

Ho imparato che non sempre è una buona idea chiedere che cosa sto mangiando, per lo meno non prima di averlo deglutito per bene: spesso qualcosa di delizioso al gusto può esser disgustoso all’idea. Di buono c’è che qui non sono cibi speziati o piccanti come in India e Sri Lanka quindi non rischio la vita ogni volta che assaggio qualcosa di sconosciuto.

Ho imparato che il segno a X delle braccia che Mara Maionchi usava a XFactor per dire che “per me è no” è proprio una costante qui in Giappone, così continuo ad imbattermi in persone che quando chiedo loro qualcosa incrociano le braccia: è poi un attimo che mi sento sul palco del talent. Rifiutata.

Le tre cose che ricorderai per sempre…

Il volo sulle montagne dell’Himalaya e il paesaggio sull’Everest. Visto lì in mezzo è solo una vetta tra tante: bello allo stesso modo ma reso speciale da chi con il dito te lo indica, in po’ come per tante cose nella vita. Non so se vi è mai successo di incontrar dal vivo qualcuno di famoso che non emerge dalla folla per nessun particolare motivo, almeno non finchè qualcuno ce ne fa notare la presenza e che cosa questo ha fatto. (Puoi leggere qui il racconto!)

I diecimila buddha del tempio ad Hong Kong: ognuno di loro è diverso per espressione, atteggiamento, fisicità o attività ma se ne stanno lì uno accanto all’altro a segnar la strada per il tempio là in cima. Che poi quando ci entri ne trovi anche di più uno sull’altro disposti con ordine messi a creare una texture di piccoli Buddha.

La bellezza dei templi a Miyajima: uno ti porta nei sotterranei nel buio più assoluto a camminare accarezzando il muro passando da un’immagine sacra all’altra illuminate in maniera discreta e puntuale, un altro con le sue lanternine ordinate sul soffitto o ancora con tanti piccoli Buddha dal capo coperto da berrettini di lana colorati.

Chi è Nicky oggi?

Nicky è una ragazza che cambia assieme all’ambiente intorno diventando più dura o più morbida, più “selvaggia” o più “trendy” ma ciò che rimane costante è l’amore per sé stessa e il suo tempo. Ogni tanto è importante prendersi il tempo per prenderci cura del nostro corpo perché attraverso quello si cura anche lo spirito.

Ogni mese il punto della situazione per tenere una traccia di cosa succede per vedere insieme cosa cambia e cosa invece rimane uguale in un viaggio così lungo e intenso. Pronti?