Adoro l’Asia, lo dico davvero, basta allontanarsi da tutto quello che ha a che fare con i turisti che la natura e i sorrisi delle persone vi riempiranno il cuore.

Ma la mancanza di problem solving e la logica mi mandano fuori di testa a volte. Volete qualche esempio?

Giappone, stazione ferroviaria ore 23:00

Le scale mobili vengono fermate, gli ascensori non ci sono. Mi trovo al piano -3 con uno zaino pesante sulla schiena e un trolley da 35kg in mano e devo arrivare al binario al livello 0. Chiedo aiuto al personale della stazione:

“Devo andare di sopra, come faccio?”

“Le scale mobili sono chiuse” 

“Eh sì ho visto ma da sola non riesco a far le scale con le valigie, come faccio”

“No possible” con tanto di braccia incrociate a X manco fossi l’anticristo

“Sì ma devo andare di sopra e non riesco da sola a fare le scale” 

“No possible” e di nuovo il gesto dell’Anticristo

“Beh se non posso salire dormirò qui sul pavimento finché non apriranno le scale mobili domani mattina”

“No possible dormire qua” con immancabile gesto

“Sì era per dire, mi serve aiuto”

“No possible” e quelle mani gliele avrei intrecciate in un nodo e come dicono a Milano “va a ciapà i rat” (e solo perché sono una signorina fine)

Cambogia, templi di Angkorwat ore 13:00

Dopo un’intera mattina a visitare i templi al terzo mi viene detto che non posso entrare perchè le mie spalle non sono abbastanza coperte. Strano che negli altri due nessuno abbia avuto nulla da ridire sul mio vestito e soprattutto perchè ora che nei dintorni non c’è dove comprare una sciarpa?

Un ragazzo gentilmente mi offre il suo poncho da pioggia, che piego a farne una specie di sciarpa e metto sulle spalle.

“Non puoi entrare” 

“Adesso perchè non posso entrare?”

“Perché non hai una sciarpa”

“Ok ma le mie spalle sono coperte, qual è il problema adesso?”

“Non sta piovendo non puoi indossare una giacca da pioggia” 

“Ma il punto non erano le mie spalle troppo nude? Cosa importa con cosa le copro?” 

“Non puoi entrare. Non piove. Devi comprare una sciarpa.” Mentre ovviamente altre turiste accompagnate dalla guida entravano senza problema con magliette come la mia.


Thailandia, stazione dell’autobus ore 15:00

Ho un biglietto per andare fino alla città e da lì su un isola ma decido di cambiare isola di arrivo.

“Con questo biglietto puoi andare solo li”

“Immaginavo, se c’è un supplemento lo pago senza problemi ma devo cambiare la destinazione”

“Non puoi devi andare lì” 

“Ma scusami la barca che va nell’altra isola parte nello stesso posto, qual è il problema?”.

“Non puoi, devi andare lì” e quando una discussione si mette in loop tra una richiesta di informazioni e dall’altra un disco rotto che risponde la stessa frase, o vai via o prima o poi tirerai una testata (o te la tireranno, dipende chi perde le staffe prima!).

Brevi perle dei miei problemi di comunicazione e problem solving con l’est del mondo dove il ragionamento funziona in modo completamente diverso e qualcosa che per noi è logico qui non viene nemmeno concepito. Figuratevi poi, una mente che va avanti per associazioni come la mia come può impazzire… Ecco.

A te sono mai successi episodi simili? Sono sicura di non essere l’unica! Se ti va di condividerlo, tra i commenti è il posto giusto!

Il testo nella storia semplice deve essere di almeno 600 parole e può contenere immagini sia 1200×500 che 1200×800, preferibilmente orizzontali.

Mi raccomando ricorda di linkare il pezzo a più pezzi possibili all’interno del blog: ad esempio se parli di India, puoi collegarla al Pillar (l’articolo che contiene tutti gli altri) dell’India.

Usa i grassetti per rendere più leggibile il testo e per lo stesso motivo dividi i paragrafi di più di 5 righe.

Se qualcosa è “tra virgolette” ricorda di usare il corsivo.

Ricorda anche di inserire l’alt description nell’immagini, di rinominarla e ridimensionarla. Questo è importante perchè se l’immagine è troppo piccola risulterà sgranata mentre se troppo grande rallenterà il sito (fattore negativo per google); la descrizione, invece, è importante per la ricerca su Google immagini e descrivere quello che rappresenta (es. bambina che mangia il gelato).