Sono arrivata in Norvegia terrorizzata dal freddo. In aereo prima di scendere mi sono infilata la maglia termica, le calze termiche, il piumino, il cappello, la sciarpa e i guanti. Che non si sa mai.

Ho fatto le scale dell’aereo come un’aquila impaziente di metter i piedi nella neve. Dovete capirmi, sono trentina e questo é il primo di 31 anni in cui non avevo ancora visto nevicare e mi sembra il più bel benvenuto del mondo. In Nuova Zelanda un pochino di neve c’era ma nulla degno di esser chiamato tale e quella sulle piste da sci a Queenstown nemmeno.

Con il mio entusiasmo africano di salutare e sorridere a chiunque approccio gli omini che sulla pista fanno segno, il ragazzo dei controlli e perfino gli autisti dell’autobus. In Tanzania é quasi obbligatorio salutare e chiedere della famiglia a chiunque si incontri per strada e io e i miei occhi marroni andiamo in giro ancora con lo stesso felice atteggiamento.

Quando si pensa alla Norvegia si pensa che siano tutti biondi ma mi accorgo subito che non é esattamente così, mentre é vero che praticamente tutti hanno gli occhi azzurri, per lo meno qui a Trondheim. Scruto tutti con interesse cercandone altri di scuri ma niente, sono la sola e mi sento subito super esotica.

Oggi lascio Bergen e la sua pioggia in direzione Oslo, dove passerò qualche giorno prima di andar in Islanda. Questo treno costa più di un aereo ma dicono che sia una delle tratte più belle al mondo. Lo dicevano anche per quello di Ella in Sri Lanka ed in effetti era meraviglioso. Peccato solo che dopo un paio d’ore di viaggio saltano i contatti, rimaniamo fermi due ore e bye bye luce! Siamo a dicembre e alle 16:00 è già buio, se non ti godi il momento subito poi sei perduto.

Ieri ho comprato un maglione con i disegni rossi che fa un po’ natale, un po’ Paesi del nord e mi fa sentire ancora di più parte del contesto e per non sbagliare un velo di rossetto rosso a incorniciare il sorriso. Incredibile quanto basti poco alle volte per sentirsi belle. Cioè, signore e signori, un maglione e un rossetto!

Siamo partiti da poche ore, abbiamo scalato le montagne e finalmente eccola lì di nuovo la neve quella vera: quella che avvolge e tinge di bianco tutto intorno, quella che mette a tacere tutto e tutti, quella che appiattisce e ammorbidisce. Quanto vorrei lasciarmi cadere come facevo da piccola, sentirmi galleggiare su una nuvola e chi se ne importa se un po’ finirà giù per il coppino: fa parte del brivido, in tutti i sensi. Ricordo da piccolina la sensazione delle mani in fiamme quando andavamo a giocare con lo slittino e la neve finiva nei guantini.

Passiamo foreste, fiumi celesti e blu notte, paesini colorati e casette solitarie con i ghiaccioli che scendono dalle grondaie. Il treno corre veloce e così i miei occhi su quei paesaggi così perfetti da sembrare finti.

Certo che dev’essere dura vivere qui, in mezzo al nulla, persi nel silenzio. Certo che dev’esser bello aver una buona scusa per abbandonarsi alla potenza della natura.

Hai visitato la Norvegia? Se sei stato anche tu tra i fortunati che hanno potuto godere di questa tratta di treno, scrivici nei commenti cosa ti è piaciuto di più!