Nicoletta Crisponi a Cavalese davanti all'alpe cermis

Dopo tanto tempo ad immaginare come sarebbe stato il rientro finalmente l’ho vissuto: riabbracciare i miei genitori, i miei amici, conoscere le due piccoli nate mentre non c’ero, pulire casa e lavare con l’ammorbidente profumato i miei amati vestiti.

La sera prima di tornare l’ho passata in aeroporto, quasi a voler concludere tutto con la stessa difficoltà che ha caratterizzato quest’anno, niente di facile. Era il 23 dicembre e il mio volo partiva alle otto del mattino: non avevo nessuna intenzione di prendere l’autobus alla stazione Vittoria di Londra alle 4:00 rischiando traffico sulla strada, ritardo al controllo bagagli o problemi di sovrappeso all’ultimo check in del mio povero zaino. Così ho passato la notte sul pavimento freddo della stazione con gli spifferi dell’inverno inglese che venivano ad accarezzarmi ogni volta che qualcuno varcava la porta.

Ora sono tornata da poco più di un mese e mi sembra una vita, l’anno passato sembra non esistere… ho decisamente problemi con la gestione e semplice concezione del tempo ma piano piano mi setterò. Credo.

Stati visitati

Di cosa puoi far a meno?

Posso fare a meno delle aspettative. Essermi accollata questa grande impresa di viaggiare per il mondo mi ha messa in vista con punti di forza e debolezza caricandomi di responsabilità e aspettative a cui non avevo mai veramente pensato. Sono sempre stata come una farfalla con i piedi ben saldi nel terreno ma l’animo leggero.

“Cosa farai?”, come quando mi si chiedeva quale sarebbe stata la prossima tappa appena atterrata in un nuovo Paese. Forse sono domande di circostanza, forse è un bisogno costante di rassicurarsi della direzione, del domani dimenticando di godere dell’oggi. Che poi a forza di rincorrere qualcosa perdiamo quello che abbiamo vicino, superandolo a gran velocità senza quasi vederlo.

Cosa non ti manca?

Non mi manca di rifare lo zaino ogni due giorni, di lavare le mutande sotto la doccia e appenderle a caso in giro ad asciugare, di dormire con la testa a penzoloni su un qualsiasi mezzo di trasporto più o meno sgangherato mettendo alla prova la mia cervicale.

Sono tornata così stanca che sono ancora in fase di recupero da un lato e dall’altro non ci riesco per davvero e mi trovo a combattere con un’insonnia mai avuta prima. Ogni tanto poi mi si incastrano le parole quando i pensieri vanno troppo veloci ma, in compenso, comincio a ricordare le cose, un po’ alla volta.

Cosa ti manca?

Mi manca il mare primo su tutto. Suona un po’ cliché e un po’ “non sei mai contenta”, ma non posso far finta di nulla: mi manca lasciar correre lo sguardo lontano senza che questo si debba fermare per forza addosso a un edificio, una chiesa, una montagna o un cartellone pubblicitario.

Mi manca quell’indigestione continua di bellezza nuova anche se sono cosciente che ora come ora probabilmente non saprei gestirla al meglio, manca ancora un po’ perché il mio corpo sia di nuovo pronto a lasciarsi portare dal vortice del mondo e danzare, danzare felice una volta ancora.

Cosa ho imparato?

Ho imparato che il tempo è relativo, la bellezza è relativa, le priorità sono relative e che per ogni lato in ombra ce n’è uno in piena luce. Spesso quale dei due guardare è una scelta nostra; non sempre, alle volte.

Possiamo scegliere di vedere nella pioggia una ragione per rotolare sotto il piumone un’ora in più e nel sole un complice per asciugare il bucato anche se dobbiamo andare in ufficio invece che far una scampagnata fuori città, anche se possiamo comunque prendere la bici.

Scegliamo il meglio per davvero: non il difficile, non il pensiero che ci attanaglia lo stomaco, non il tossico. La vita è troppo breve per farlo.

Le tre cose che ricorderai per sempre…

Sicuramente non dimenticherò le lacrime che mi scorrevano lungo il viso mentre salutavo Karin a Santiago, in Cile. Non era tanto per la città in sé, ma proprio di come mi sentivo a mio agio in una dimensione diversa ma uguale, per la mia nuova amica dal cuore grande che chissà quando e se la incontrerò di nuovo. Il Cile è il Paese più ospitale dove sia stata, dove forse potrei vivere almeno per un po’, almeno il tempo di perfezionare il mio spagnolo ma dove oggi non posso stare. Oggi.

Non dimenticherò mai che anche gli occhi più sinceri possono mentire: in quanti hanno giurato bugie guardandomi fissa per qualche dollaro in più o per semplice vanità e insicurezza. La prima volta è stata tanti anni fa, questa donna decorava mani e piedi con l’henné sulla piazza di Marrakech, mi disse che potevo fidarmi e mi spennò come la peggiore delle turiste sprovvedute. L’ultima non me la ricordo nemmeno, ormai ho perso il conto e continuo a rimproverarmi di non imparare mai che le persone mentono anche con gli occhi.

Non dimenticherò mai quella meravigliosa sensazione che si prova quando dopo un attimo di paura, di incertezza ci si accorge che se ti lasci andare il mondo ti porterà nella direzione giusta. Ti senti così piena di gioia, di orgoglio, di senso di libertà che ridi, ridi tanto, canti e ti riempi i polmoni d vita.

Chi è Nicky oggi?

Spesso mi capita di guardarmi da lontano e mi sembra di vedere una donna piena, felice e che non ha paura di nulla. Ho tanti limiti, il mio carattere in alcuni aspetti si è ammorbidito, in altri si è inasprito e ho un gran lavoro da fare ora per smussare tutto e va bene così, mica posso fermarmi!

Ormai ogni volta che mi si presenta una difficoltà mi dico: “ho appena fatto il giro del mondo con queste gambe e questo cuore, posso davvero aver paura?”. Ho imparato che ci sono cose che succedono e cose che non succedono e non sempre dipende da noi, l’importante è fare del nostro meglio e poi lasciar andare fiduciosi.

Quando mi hanno rubato la borsa nelle Filippine desideravo ritrovare solo due cose e quelle due cose le ho riavute quattro mesi dall’altro lato del mondo, a Cuba. Questo per me basta per sapere che le cose andranno come devono, devo solo fare sempre la mia parte e aspettare paziente.

Ogni mese il punto della situazione per tenere una traccia di cosa succede per vedere insieme cosa cambia e cosa invece rimane uguale in un viaggio così lungo e intenso. Pronti?